Sui sentieri della Grande Guerra

Nell’area dell’Adamello-Brenta si possono visitare diversi forti della Prima Guerra Mondiale eretti sulle montagne tra la Lombardia e il Trentino. Sul Passo Tonale, confine naturale tra il Regno d’Italia e l’Austria, si è combattuta la cosiddetta Guerra Bianca, una guerra di montagna caratterizzata dal clima estremo e dalle difficoltà di un territorio impervio.

Alcune fortificazioni della Grande Guerra sono ancora visitabili e talvolta ospitano musei ed eventi di grande interesse storico. Inoltre esse sono collegate da chilometri di sentieri ormai abbandonati dai militari, ma ripopolati da appassionati di montagna e di storia.

Di seguito, i principali forti della prima guerra mondiale presenti nella zona dell’Adamello.

Forte Strino

Si trova sulla strada del Tonale prima del ponte sul Rio Strino, fra il passo ed il paese di Vermiglio. Risale al 1860 e fu ideato e costruito dagli austriaci nel momento in cui il Trentino divenne il confine meridionale dell’Impero Austro-Ungarico. Venne dimenticato dopo la fine della Prima Guerra Mondiale e recuperato negli anni Novanta. Oggi fa parte della rete dei musei ed espone diversi reperti di guerra tra cui la divisa mimetica degli alpini sciatori. Al suo interno vengono condotte visite guidate

Forte Zaccarana o Tonale

Si tratta del forte più elevato, a 2.116 metri sul livello del mare, e più all’avanguardia della zona del Tonale durante la Grande Guerra, venne realizzato agli inizi del 1900 con i criteri più moderni per la costruzione delle fortezze armate. Il forte garantiva il pieno controllo di tutte le vallate circostanti. L’edificio è raggiungibile a piedi da Vermiglio percorrendo circa 7 km sulla vecchia strada militare o dal sentiero che parte dall’Ospizio di San Bartolomeo, poco sopra il Passo Tonale. È stato messo in sicurezza nel 2009 ed è in parte visitabile anche all’interno. Dal forte si può godere di una vista panoramica su tutta l’alta Val di Sole. 

Forte Mero

Fu l’ultima costruzione del sistema fortificato del Tonale ad essere realizzata tra il 1911 e 1913. Era adibito alla difesa ravvicinata e al controllo del territorio fra il Forte Zaccarana ed il Forte Presanella, per cui non venne dotato di cannoni ma solo di mitragliatrici. Su alcuni muri è ancora visibile il colore usato per mimetizzarlo.
Il forte venne abbattuto dopo soli 3 anni dal termine dei lavori dai colpi delle artiglierie italiane.
Anch’esso è raggiungibile a piedi dall’Ospizio San Bartolomeo e di fronte al forte si trova un’area di sosta attrezzata.

Forte Pozzi Alti o Presanella

L’opera fu edificata tra il 1908 e 1912 nella Val Vermiglio sul fronte opposto a Forte Zacarana. Il forte venne pesantemente danneggiato già dall’inizio del conflitto e ulteriormente demolito dopo la guerra per recuperare ferro e altri materiali. Nel 2008, grazie ad un finanziamento della Provincia Autonoma di Trento, sono iniziati i lavori per mettere in sicurezza i ruderi della struttura. Oggi è raggiungibile a piedi percorrendo per otto chilometri la mulattiera che parte da Velon, frazione di Vermiglio.

Forte Velon

Questo piccolo fortino austriaco si trova a valle del Forte Strino ed è collegato ad esso con una scala blindata in calcestruzzo; il suo scopo era quello di garantire la difesa ravvicinata del forte soprastante, controllando al contempo il fondovalle. Attualmente non è visitabile, si possono osservare i suoi ruderi lungo la Statale del Tonale dopo Vermiglio.

Forte di Corno d'Aola

Unico forte italiano a protezione del confine, venne costruito in 13 anni, dal 1900 al 1913, a 1964 metri d’altitudine alle pendici della cima del Corno d’Aola, a sud si Ponte di Legno. L’edificio venne poi fatto esplodere dai tedeschi in ritirata alla fine della Seconda Guerra Mondiale e restano oggi visibili solo pochi resti presso la stazione sciistica di Valbione raggiungibile sia in seggiovia sia in macchina.

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